«La scrittura di Restaino è prodiga di intuizioni e ragionamenti che, lungi dal rifugiarsi nel reame separato di una sapienza altera, zampillano dall'analisi incessante, fenomenologica, di sé e del proprio rapporto con il circostante. [...] Ma quali sono i temi attraversati dall'autore? [...] L'incertezza epistemologica del reale appare [tuttavia] come una delle direttrici fondamentali. Non sorprende allora il ricorso, a mo' di correlativo oggettivo, a un'estate onirica e talvolta minacciosa, dai risvolti metafisici, appunto, in cui il reale viene spinto più in là o fratturato da dentro, come nelle parvenze che si fanno "per troppa luce, falbe" del primo Montale o nella "disintegrazione del pomeriggio" di una poesia di Stevens. [...] L'uso del paradosso, nei versi citati così come in certi ossimori ("fitte favolose"), [...] non sono da meno i trapassi da un registro all'altro [...] o i rimbalzi fra sé e altri, fra interno ed esterno, fino al massimo di straniamento in cui sono i reperti stessi, in un rovesciamento di prospettiva, a prendere parola (Materiale fossile)». Terzo volume pubblicato da Qudulibri per la XXIX edizione del Premio Internazionale di Poesia "Renato Giorgi".