Esce, per Puntoacapo editrice, "La firma dell'acqua", di Cristina Raddavero, autrice "di confine" per origini e materialità espressiva. È luogo limite e di contrasti, infatti, la Val Borbera, da cui Cristina trae origine e forza per la costruzione di una lingua dolce e radicata al suolo, potente sul piano evocativo. Tale particolarità, specifica della poetica di un'autrice polivalente e mai uguale a se stessa, viene nutrita da un ulteriore margine, quello ligure, terra di adozione emotiva che porta in sé una linearità di orizzonte capace di dare respiro e consistenza a una ricerca espressiva sempre ispirata e coerente. Poesia "di crinale", insomma, fatta per raccontare storie nella rarefazione dell'aria e della matrice corporea, da un lato; poesia "di erosione", conquista di spazio per necessità di vita, dall'altro. Nasce così il "paesaggio etico" di Cristina: luogo orizzontale di sale e falesie, eroso come gli ossi di seppia ma bisognoso di margini reali, vivi, verticali, nella pienezza materiale delle strade, dei pendii, dei binari, quasi a delimitare, contenere idee e respiri. (Dalla Prefazione di Ivan Fedeli)