Una silloge dai ritmi spezzati quasi plasmati nella creta delle sensazioni e delle intemperanze che affida a una libellula, un essere apparentemente esile ma capace di resistere alla tempesta, il compito di tracciare la segnaletica di un percorso di ascolto e purificazione attraverso la Poesia. Il nostro è un mondo globalizzato in cui se non hai una connessione, un punto di vista uniformato, sei tagliato fuori, isolato. I social network creano un'illusione di appartenenza attraverso una comunicazione veloce ma effimera niente affatto interessata ai conflitti interiori. La Poesia, quale espressione di libertà di pensiero, pura emozione esistenziale, riafferma l'individualità e si fa strumento di comunicazione scevra da pregiudizi senza timore di giudizi, di ostracismo riuscendo ad affrescare senza veli la nostra società. In questo ordito si libra la libellula simbolo di trasformazione, di consapevolezza, di volontà di andare oltre le apparenze, di ricerca della verità. Misterico viatico di un viaggio dentro se stessi, le proprie percezioni ed epifanie. Toglierle le ali significherebbe spezzare ogni libertà e precipitare nel baratro dell'ignoranza e del degrado.