Testo classico della poesia del Novecento, in questa raccolta del 1942, forse la sua opera di maggior successo insieme ai "Lirici greci", Salvatore Quasimodo dà forma definitiva alla produzione poetica dei vent'anni precedenti. Tutti i caratteri ermetici della sua poesia - il frequente uso dell'analogia e dell'ellissi, la dissoluzione dei legami sintattici, che permette di affidare i valori espressivi alla parola evidenziata nella sua singolarità - sono ben presenti in questa raccolta, che lascia nel lettore indimenticabili echi di cadenze musicali, visioni di paesaggi assolati e di voli di uccelli, reminiscenze di miti.