Lo strappo glottologico, lo strappo di una lingua portata sino alla mimesi del Dio senza desiderio, è lo spunto per quest'opera che, attraverso Antonin Artaud e il suo doppio, esplode in poesia dopo aver attraversato la prosa. Tra saturazioni polilingustiche, il divino si fa inchiostro e diffonde la sua infezione immanente. Un libro che sfida la percezione per ancorarsi nel nostro intimo.