"Il falco e la colomba" è la settima tappa del cammino poetico di Davide Puccini, giunto ormai al traguardo del quarto di secolo. L'agguerrito linguista, il raffinato studioso di Sbarbaro e Boine, di Pulci, Poliziano e Ariosto, di Sacchetti e Fucini, si serve della sua lingua nitida e coltissima e insieme affabile e colloquiale, della sua tradizionalissima metrica di endecasillabi e settenari, musicale e insieme fluidamente narrativa, per condurci - nel duplice segno iniziale e conclusivo di un falco simbolo di incombente minaccia o di montaliana indifferenza e di una colomba simbolo del divino e annuncio di salvezza - lungo un percorso che dagli abitanti della nostra "casa comune" e in particolare della sua terra e del suo mare di Toscana (il geco, la polpessa, le meduse, la lucertola...), attraverso il sentimento doloroso del trascorrere del tempo e della vecchiaia che avanza, alla sofferta e intensa meditazione religiosa della terza e ultima sezione (Paolo Zoboli).