Se c'è, come deve esserci, oggi più che mai, un punto di contatto per cosi dire naturale fra poesia e prosa narrativa; fra io che s'interroga sulla propria liceità esistenziale non meno che pronominale e sul suo voler essere plurale, antinarciso; fra fittissima capacità di auscultazione interiore e istinto dialogico; fra straniamento del soggetto e spazio antropologico del racconto: ebbene, questo "Perso nel mio paese" del giornalista culturale e narratore Pier Damiano Ori realizza in felice scioltezza linguistica, prosodica e argomentativa proprio questo cortocircuito, necessario si, ma mai troppo in concreto perseguito, entro una letteratura come la nostra, che pretende tassonomie fortemente storicizzate sul lato critico; e che rimane altrettanto fortemente petrarchista, su quello poetico.