Il mio legame con il mondo naturale nasce nell'infanzia, trascorsa tra prati di campagna e cieli di montagna, in compagnia di grilli e lucciole. Questi primi anni di vita hanno influenzato il mio modo di vedere il mondo e la volontà di preservarlo come un immenso grande giardino. Da sempre, poesia e pittura hanno espresso il loro linguaggio rivolgendosi al paesaggio che circondava l'uomo nel quotidiano. Pensiamo al pittore impressionista Monet che comprò un intero terreno per costruirsi un giardino, da dove studiare i giochi di luce dei fiori riflessi nell'acqua. Restano famosi i quadri delle sue ninfee. Proprio dopo la pandemia, si è fatta ancora più forte l'esigenza di ritornare ad immergersi nella natura, distanziandosi dalla frenesia della città, scaricando la tensione. È all'ombra dei giardini che nascono le mie poesie, ispirate al senso d'armonia ma anche di vivace contraddizione, che si cela nelle stagioni, nei tramonti estivi e nelle nevicate invernali. La natura non è un posto da visitare. È casa nostra. Citando Jean -Jacques Rousseau : "È nel cuore dell'uomo che la vita dello spettacolo della Natura esiste." Per riuscire a vedere la natura, bisogna sentirla come parte della nostra anima. Quest'ultima sa cogliere: colori, profumi, cieli e paesaggi rendendoli messaggeri di riflessioni su noi stessi, il nostro stile di vita, le nostre emozioni. Quante volte vi siete fermati davanti ad un tramonto e vi siete incantati, in silenzio, riscoprendo la bellezza e la gioia di vivere. Spero che questi miei versi possano essere un messaggio per invogliare a ripopolare il verde del mondo, partendo proprio dalla pace che scaturisce tramite il contatto con esso.