Questa è una raccolta di brani poetici che attraversano la memoria di luoghi e d'incontri, che ha rischiato di disperdersi. I componimenti non sono scritti nella ricerca di una quiete, ma per riconoscere in trasparenza ciò che rimane della propria esperienza. Sostano, come stranieri in cammino, negli spazi necessari della presenza: la nascita, la morte dei genitori, gli amori, i rinvii. Non per cercare rimedi, piuttosto per accedere all'assenza che a tali aspetti si accompagna. Per toccare il suo mancare e sperimentare come il dimorare nella precarietà ci possa arricchire e lasciarci intuire i confini. La mancanza non va colmata, bensì sentita e abitata, accolta e trasformata.