Un libro intenso in cui, malgrado il titolo, hanno il sopravvento le pagine in prosa: poesie brevi e poesie figurate, immagini sperimentali, ma soprattutto narrazioni e diari [fra cui "la musa ferita"]. Comprendente testi dal 1986 al 2005. Con la consapevolezza del carattere elitario dei generi letterari d'autore, è stato pubblicato in 150 copie numerate da una tipografia tradizionale, inizialmente destinato, quindi, a una diffusione brevi manu in occasione delle mostre personali di Giancarlo Pavanello o di quelle collettive, prima del prevalere incontrastato delle attuali tecnologie di stampa e della distribuzione on line.