"'Ora tocca a me condurvi a luoghi nuovi dove / non c'è confine'. Ecco, questa raccolta, che si chiude con una novena, mi sembra proprio un canto, un atto d'amore nei confronti della memoria, una preghiera lunga quanto un libro. La stanza è stata ricomposta, con tutti gli echi e gli affetti che conteneva; ricomposta e aperta. Ora vi entra la luce e il battito del cuore che ha scritto queste parole di sale, candide, necessarie. Ora è cenere solo un impegno saldato, il suolo è fertilizzato, il fiore sboccia fra le pietre, affiora dal cratere di una dolina" (Fabio Franzin).