Con "Poeta delle ceneri", pubblicato per la prima volta sulla rivista «Nuovi Argomenti» nel 1980 ma scritto a metà degli anni Sessanta, Pier Paolo Pasolini immagina di rivolgersi a un pubblico nuovo, quello americano, che lo conosce esclusivamente come cineasta. Questo curioso spunto è il pretesto per un'autobiografia in versi in cui l'autore si dice pronto a una nuova vita, lontano da un'Italia persecutoria e piccolo-borghese. Nel raccontare la traiettoria della propria esistenza Pasolini percorre un itinerario non lineare, fatto di improvvisi scarti e numerose riprese, variazioni di tonalità e di formule espressive, con sfumature nostalgiche e spesso ironiche: trovano così spazio ritratti familiari, episodi vissuti, ricordi di luoghi cari e descrizioni delle opere a cui sta lavorando. Ad arricchire il volume, introdotto e commentato da Gian Mario Villalta, è presente anche il poemetto Coccodrillo, che contribuisce ancora una volta a sancire quel connubio perfetto tra vita e opere che è una delle ragioni profonde della grandezza di Pasolini.