Dal silenzio evocato nei primi versi, la poesia si addentra nei rumori della notte e dell'interiorità, spinta dal fascino della trasgressione. La violenza della banalità che offrono i media autorizza l'autore a perdersi nel chiasso di un'esistenza incomprensibile. Poi una luce improvvisa delinea una realtà nuova, un'esperienza capace di imprimere l'altezza profonda e abbagliante dell'amore. Ma il sorriso angelico e vincitore si rivela adagio una realtà ribelle, che schiude l'abisso di un non ritorno. Il canto di questo giro della morte si affida ai ritmi tradizionali della metrica, così come i testi delle canzoni, specchio di un urlo sofferto, sono espressi con un tempo rock agitato. Negli ultimi versi la porta della percezione realistica si chiude con l'invocazione di un nuovo silenzio. È il desiderio di sparire.