Questo libro riunisce una cinquantina di poesie in forma narrativa, accessibile, aperta, fatta - come i suoi racconti - di aneddoti e dialoghi, vita domestica e sociale, angoli di quartiere e relazioni familiari. Una scrittura così intrisa delle storie e delle strade di New York che in una poesia l'autrice immagina l'ombra che la propria figura proietta su un molo di Manhattan diventare parte della mappa della città, restandone sovrascritta per sempre. Attivista, pacifista, femminista Paley ha sempre alternato la scrittura di racconti e poesie all'attività politica. Confessò di non essersi mai voluta dedicare a un romanzo perché l'avrebbe tenuta troppo a lungo lontana dal suo impegno in prima linea. Così se da lettori ci rammarichiamo che non abbia lasciato che una manciata di opere, da cittadini non possiamo che ringraziarla per le battaglie che ha condotto tra gli anni Sessanta e Novanta (che le costarono un arresto nel 1978 a Washington e un fascicolo trentennale su di lei negli archivi dell'fbi). Prefazione Annalena Benini.