"Gallia est omnis divisa in partes tres", la Belgica, l'Aquitanica e la Celtica, et etcetera. Così Giulio Cesare nel "De bello gallico". Anche la sinfonia per la Dea Atalanta è divisa in tre parti: 1) quella mitologica, fino al suo arrivo a Bergamo il 17 ottobre 1907; 2) i tre accorgimenti per vincere le partite, seguendo l'ispirazione dei tre pomi d'oro; 3) il canto della squadra, il canto dei tifosi della curva nord, e i due inni per la vittoria nello scudetto e per vittoria in champions (quando arriveranno). Diceva un vecchio parroco, che ora vede le partite da lassù, a commento di fine Messa. "Speriamo che oggi l'Atalanta vinca, Sursum corda", non quelle elettroniche, però; attaccatevi alle corde e fate suonare a festa le campane. Domandai: "Ma è davvero così importante?" Rispose: "Per la gente comune e trafficata no, ma per tanti vecchietti del paese che stanno alla radio a palpitare per un gol della squadra è sì importante". Oggi la vittoria dell'Atalanta, dopo l'esperienza drammatica del coronavirus, è importante per tutti i Bergamaschi, che vedono nella loro squadra uno stimolo a riprendere le attività e la vita normale. Con il tempo approfondiremo meglio quanto è accaduto e quanto la pandemia abbia inciso sulla nostra vita e sui nostri affetti. Per questo non è cosa inutile soffermarci e testimoniare un po' su questo dramma che ci ha colpito e non è inutile aver lavorato e sudato su queste carte e su queste musiche perché comunque la storia con i suoi corsi e ricorsi va sempre accettata. Ho avuto la fortuna di trovare collaboratori musicali, cantanti, cori entusiasti, che si sono appropriati del lavoro. Soprattutto mi preme segnalare il Maestro Manlio Cangelli della MC Harmony, che ha condiviso questo lavoro con tutto l'entusiasmo e le tecniche di cui è sommamente dotato, insistendo su ogni parola, su ogni concetto, sui ritornelli, per trovare le musiche più adatte. Gran parte del risultato è merito suo.