Una testimonianza di emozioni, un viaggio nell'introspezione, quello percorso dall'autore in questa raccolta di poesie. Il titolo del volume rappresenta già il "manifesto" del suo autore, che decide di dare il nome della sua antologia: "Introspezioni", la cui etimologia rimanda al latino introspectus, participio passato di introspic?re «guardare dentro», parola a sua volta composta di intro- e spec?re «guardare». Non è un caso che il titolo che dà il nome a questa raccolta è anche il titolo dell'ultima poesia con cui la stessa si chiude, perché il lettore venga distolto dal suo autore dal guardare fuori per essere condotto al "guardarsi dentro", mettendo per un momento in disparte la "realtà fenomenica". Le "Introspezioni" richiamano anche quel procedimento filosofico di osservazione diretta ed intenzionale dei fatti di coscienza e degli stati d'animo che il soggetto effettua per poterli analizzare ed approfondire e che l'autore Marcello Padovani traduce in poesia.