Avremmo mai pensato di chiedere a qualcuno: «Posso abbracciarti?» Il solo domandarlo interpone una distanza. Distanza nei luoghi di un Paese malinconico e mai così solitario, in un anno di promontori in cui ostenta sicurezza ma rivela fragilità. Distanza tra natura e uomo, cornice e firma nell'angolo, all'interno di un quadro dove una foglia, alunna della vita, volteggia e si posa per giacere per sempre nell'autunno della nostra esistenza. Questa silloge è dedicata ai gesti che ci emozionano e che più ci sono mancati. La poesia invita il lettore a un abbraccio clandestino, che lo tiene sospeso tra tentazione e speranza.