Il più celebre poeta svizzero invita alla scoperta della natura della sua parte di mondo dedicando la sua nuova opera alla «bellezza delle piante» che «salverà il mondo». Metafora della «bellezza delle parole,/guizzanti lucertole imprigionate/che non vogliono uscire dalla tana/perché hanno paura/che qualcuno le tenga in ostaggio». Questa «seconda bellezza» vegetale, per usare il titolo dell'ultima opera di Nessi, vive nel piccolo, nel microscopico, nel quotidiano, tra foglia e corteccia, tra abitudini e invisibilità, creando una grande impressione di comunione.