"'I versi del Capitano' apparvero, anonimi, a Napoli nel 1952. La storia della raccolta l'abbiamo appresa dalla bocca di Neruda: queste poesie sono il documento agitato del suo amore per Matilde Urrutia, sbocciato a Capri durante la residenza del poeta nell'isola; l'anonimo sotto cui l'opera apparve si dovette al fatto che l'autore non volle ferire pubblicamente la donna alla quale allora era ancora legato... 'I versi del Capitano' rappresentano un momento decisivo nell'evoluzione spirituale del poeta. In essi sta il migliore Neruda, il più delicato e il più irruente, il più dolce e il più appassionato, il sommo artista, sempre nuovo e sorprendente in ogni momento della sua vastissima opera." (dalla prefazione di Giuseppe Bellini)