Una voce selvaggia e limpida, fiera di una diversità che la avvicinava agli umili, Ada Negri è una poetessa inusuale di straordinaria modernità. Cuore e ispirazione dei suoi versi è la vita vissuta: dalla poesia civile animata dall'afflato rivoluzionario degli ambienti del Partito socialista, all'amore, alla maternità e al rapporto con la figlia, al lutto per la perdita in culla della secondogenita. E ancora la paura della guerra imminente, la lontananza da casa, la religiosità degli ultimi anni. Ma soprattutto le donne amiche, le Sorelle a cui la poetessa dà voce, l'universo femminile sfruttato e costretto a soffocare pensieri e passioni. Figlia di una portinaia e orfana di padre, sempre fiera delle proprie origini e della propria indipendenza economica e ideologica, Ada Negri è dall'esordio nel 1892 penna amata dal pubblico. Viene poi, negli anni, riconosciuta dalla critica dei suoi più illustri contemporanei fino a diventare una delle scrittrici più apprezzate e prolifiche del primo Novecento. In questa raccolta si vuole restituire il ritratto di un'artista del proprio tempo. Ma anche raccontare con le sue stesse parole la singolare urgenza di dire, di non farsi ridurre mai al silenzio, di rivendicare con forza e dignità il proprio essere donna, indipendente e libera.