La scrittura poetica - quella vera e non costruita a tavolino - discende dalle stelle, si fa suono e ritmo della creazione. In questa sesta raccolta poetica di Luigi Natale le stelle illuminano neve, vento, sassi, entrando con grazia nella quotidianità delle cose famigliari e dell'isola natia, la Sardegna, con la potenza del ricordo, con la presenza dell'anima, attraverso un profumo, una folata di vento, l'asperità o la levigatezza di un sasso. Ogni poesia contiene un cosmo, evoca un destino, rammenta l'essenzialità e la bellezza della vita e della natura, anche nella durezza della morte e del passare del tempo che sempre ritorna, dentro la parola poetica. Perché «Siamo dentro i nomi / di ciò che abbiamo amato» e, narrandola e riscrivendola, ricopiamo «l'amata tua voce dal volo lieve di una foglia». Nei versi di Natale troviamo una potente immediatezza che si manifesta in una visione incarnata e incantata dei paesaggi naturali e umani che va rievocando. Sono paesaggi, come ebbe a dire Mario Luzi, «che respirano», che prendono corpo dentro un ritmo dove ogni parola di-segna un destino, si apre alle costellazioni, discende nel mondo quotidiano senza mai lasciare la luce delle stelle. Con un saggio di Fabio Finotti.