In queste poesie tenere e bellissime, tragiche e ironiche, come è tutto l'atteggiamento della romanità, troviamo il riso e il terrore per l'aldilà, lo schermarsi dietro la risata per accettare il dolore e le verità troppo crude. L'autrice rende leggeri i versi senza nascondere il valore espressivo della parola dialettale, senza rinunciare alla "freddura romana" che tacita le tragedie.