Avete mai bramato la fine? Sofia Mundo lo ha fatto, scoprendo di aver bisogno di scrivere, non di morire. Non approcciatevi a "D'un tiranno, d'una donna, d'una vita" come ad un libro di poesie: è molto di più. Contiene l'immenso mistero della catarsi che si cela nella poesia, unica compagna capace di guardare dentro l'autrice, svelare ciò che i ragionamenti non riescono a comprendere. Guarda oltre, la poesia, vede dentro. Lì dove la realtà anela alla distruzione, la poesia scava fino a trovare pietà. Una tenera pietà. Non una scrittrice che compone poesia ma poesia che crea e redime l'autrice: componimento dopo componimento, il lettore si specchia in alcuni versi, intuisce sensazioni e sentimenti di altri, comprende razionalmente certe realtà che poi lasciano sprofondare nell'incertezza del fraintendimento. Una poesia libera, quella di Sofia Mundo. Non presuntuosi versi di nicchia ma arte viva è ciò che troverete in questa silloge.