Su quale debba essere il ruolo dei poeti, ormai, si dibatte da quando esiste la poesia. Per Morteza Latifi Nezami lo scopo è chiaro: testimoniare. I suoi sono testi ardui, spigolosi, che non fanno sconti per edulcorare la realtà, per raccontarci le sofferenze degli uomini causate da altri uomini. Gli orrori delle guerre, la sopraffazione che nega lo sviluppo dello spirito e della fratellanza, sono i principali argomenti che il poeta iraniano affronta senza ammorbidimenti che parrebbero occhiali rosa in un campo di battaglia. Esiste ancora una speranza in questo mondo lacerato? È questa la domanda che Latifi Nezami pone a se stesso e a tutti noi.