"L'inventario animale che Francesca ci squaderna di fronte - un po' ovunque nella sua produzione poetica, ma nello specifico negli Appunti dal parco - come in un infinito sfogliare un bestiario poetico, è fatto a ben vedere non di esemplari faunistici, ma di vere e proprie "apparizioni": gli scoiattoli, folletti custodi dei parchi incastonati nel grigio rumore delle città, gli uccelli (aironi, corvi, gazze, e poi le folaghe, le oche stanziali e anche quelle del piccolo Nils), personificazioni di un'animalità selvatica e sfuggente, non ammaestrabile. Poi gli animali del bosco. Tra tutti, la volpe. Animale-senhal, correlativo qui ferino del mistero racchiuso nella propria interiorità e nella necessità riconosciuta dell'espressione attraverso la scrittura. Una quête inesausta, leggiadra a un tempo e faticosa, alla ricerca della volpe che dal buio si palesa e a tratti ci accompagna, per poi scomparire e lasciarci alla nostra solitudine solo un po' più consapevole dopo il suo passaggio - alla ricerca della parola poetica in cui precipitare, fermandola, la nostra condizione." Dalla Postfazione di Cristina Babino.