Ne "L'orlo della notte" l'amore, in tutte le sue manifestazioni, percorre intensamente la scrittura poetica dell'autrice. Amare è una forma di vagabondaggio attraverso i corpi, una saggezza della pelle che celebra la gioia degli incontri e ammette la fatalità delle rotture. Un misto di intimità e impegno che si muove come un pendolo dalla compassione per gli ultimi alla ninna nanna dedicata alla figlia dal nome marino, ai giochi con il suo gatto o ai fiori dietro a una finestra. Niente di insignificante sfugge al suo sguardo attento, ma non ignora nemmeno il pesante fardello di odio e di disaccordi che incombe sul mondo. «Grazie alla sincerità profonda della sua ispirazione, Marisa Martínez Pérsico trova "negli angoli obliqui del desiderio" versi così schietti e veri da restituire la visione di un eros commovente e puro» (Pasqualino Bongiovanni).