Francesco Marotta nella sua plurima veste di poeta, critico e divulgatore letterario, rivela ancora di più la sua unicità in quanto non accostabile a nessuno. A differenza della maggior parte dei poeti che si dedicano alla poesia altrui, Marotta accoglie e mette in risalto le più disparate esperienze di espressione poetica, non privilegiando affatto le scritture più vicine alla sua. Contrariamente alla tendenza nel promuovere i canoni affini, Marotta invece apre alla diversità, a tutte quelle voci di qualità che altrimenti sarebbero destinate a rimanere marginali. Invece la sua poesia è "inaspettatamente" oscura, eraclitea, inaspettata per chi si attende dalla sua forma mentis una naturale discesa nell'agone della poesia civile.