«L'opera di Marin», scrive Claudio Magris, «si muove tra due poli: un'autenticità istantaneamente comunicativa e una raffinata coscienza delle lacerazioni del nostro tempo. Suo fulcro e chiave è un linguaggio che si sottrae a ogni compromesso, proteso verso quella "vita vera" di cui la lirica moderna constata e denuncia l'esilio: il dialetto. Il canzoniere di Marin ha la continuità del diario e il respiro dell'eternità: pervaso da un umanissimo senso del sacro e da un'illuminante percezione del cosmo, tocca con limpida e serena naturalezza apici di profondità metafisica.» Il volume raccoglie un'ampia selezione di poesie di Biagio Marin, seguita dall'omaggio a lui rivolto da alcuni dei maggiori protagonisti della vita letteraria italiana del Novecento: Carlo Bo, Pier Paolo Pasolini, Andrea Zanzotto, Claudio Magris, Pier Vincenzo Mengaldo, Edda Serra, Massimo Cacciari.