"Come scriveva la Rochefoucauld, 'Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera solo con la ragione'. E ragione e cuore si intrecciano con tenue ma appassionata delicatezza in codeste ariette dei sentimenti familiari, dei ricordi gentili di tutta una vita, delle fascinazioni soavi di quella regione fragile e multicolore dell'incontro fra anime in sogno. È una poesia della compagnia, dell'unità, dello stare insieme parentale e sereno, quella di Maria: sul filo orlato dei ricordi come su quello intessuto del presente, nella continuità della vita che va oltre la vita, trovando nel particolare di un gesto, di un nome, di un ammiccamento il senso più sommesso ma nel contempo rimarcato dell'universale, del vivere vero. Sì, perché 'non si gode a possedere qualcosa senza compagnia', diceva Erasmo da Rotterdam. E la poetessa lo sa bene, e ce lo dice con voce tremula di emozione ma non timida di passione: ricordandoci, con Claude Adrien Helvetius, che 'non si vive se non il tempo che si ama'." (Roberto Pasanisi)