"La raccolta di Marcantoni dipana un sentire poetico in cui la connotazione leopardiana di natura-matrigna, pur mantenendo intero il proprio stigma, si dilata fino a comprendere referenti plurimi "d'altra natura": la società, il progresso, la relazione fra i sessi, i rapporti d'amicizia; ma anche i drammatici eventi della storia e della contemporaneità... Scrittura fortemente espressionista, quella di Marcantoni. Non si lascia intimorire da mode e tendenze, non teme di risultare a tratti corrosiva, si lascia infine consapevolmente dominare dal sentimento presente e sa toccare, a seconda dei casi, una gamma molto vasta di corde, dalla nostalgia alla rabbia, dalla rassegnazione al furore. Unica costante, forse, la coscienza - a tratti fiera - di una fragilità che non è personale ma universale, quasi una necessaria testimonianza dell' originario polemos dal quale siamo stati generati." (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)