«Ne "Il cuore delle prugne", la poetessa uruguaiana Claudia Magliano inventa un mondo in cui la vita accade, motivo per cui ci sono gli altri: un mondo popolato, un mondo senza solitudine abitato da una prima persona plurale enigmatica e misteriosa. La vita accade. E dove c'era il pane nella credenza ora restano solo frammenti di legno. La vita accade e perciò anche la morte. La morte accade ed è per questo che, ne "Il cuore delle prugne", appare con tanta forza l'elemento religioso, il suo mistero erotico: le messe, il matrimonio in chiesa, l'offerta della gallina, i miracoli, la parrocchia, la musica religiosa. Un mondo popolato da oggetti, animali, dai propri cari e anche da un dio, il dio della bambina che abita queste pagine. E così si costruisce uno spazio in cui il piccolo io intuisce il mistero, il sacro, la forza, la paura di quel potere e il suo desiderio. Si intuisce la presenza di un qualcosa che si ricollega a una dimensione più intima. A tratti terribile. A tratti quasi mistica.» (Marisa Silva Schultze)