"È un'opera, questa, in cui Dante Maffia diventa caustico e ribelle. La sua immensa cultura e la sua esperienza di vita scendono in combattimento perché non sopportano più le assuefazioni, le nozioni, ciò ch'è prestabilito e registrato come in un libro dei morti. Lo fa con una irriverenza che ha sapore altamente filosofico; come un giocoliere che si esibisce alla Fiera di Atene non per sbalordire, ma per avvisare, con la verve che ha ereditato da Tommaso Campanella e da Elias Canetti. (Remo Bodei) Dante Maffia è uno dei più felici poeti dell'Italia moderna. Mario Luzi dice il più grande" (Dario Bellezza)