Lutz Seiler è uno dei maggiori poeti contemporanei di lingua tedesca. Nelle sue poesie parole e immagini si adagiano in un universo lirico del tutto singolare. Il tono brechtiano, a un primo impatto più evidente, si mescola a tratti con un ritmo più elegiaco, altre volte incontra bruscamente cesure e sospensioni di verso, senza che mai si definisca una forma unica e univoca. I versi spezzati, interrotti, l'assenza di regole ortografiche, negano in superficie il rapporto con la tradizione, che invece è tutta presente nell'essenza della lirica: Walter von der Vogelweide, Stefan George, Jakob van Hoddis, Paul Celan, Peter Huchel e la poesia di lingua non tedesca (in particolare Auden ed Ezra Pound) riecheggiano nelle rievocazioni delle vittime dell'uranio, della gioventù nella DDR, nella descrizione del viaggio di quaranta chilometri dal centro di Berlino alla periferia, nel canto della bella Aranka e nella cucina dell'ultimo componimento, in cui il ritmo della poesia si impara immersi nell'odore di polpette turingie, ripetendo un verso dopo l'altro "prima senza intonazione, poi con".