In "Pioggia di baci apocalittici" la costruzione delle liriche infonde una gradevole sonorità attraverso l'uso di un linguaggio limpido, mai banale. Il ritmo dei versi, intrisi di nostalgia, solitudine e irrequietezza, sembra suggerito dalle Muse Eliconie da cui l'autore trae apertamente ispirazione. Poesia che diviene canto dunque e che, attraverso il ricordo, trasforma elementi in espressioni figurate, territori fisici in luoghi dell'anima e luoghi dell'anima in un punto d'incontro con gli dei.