La poesia di Giusi Ledda si presta a molte definizioni. Ma è la stessa autrice a proporne di incisive ed efficaci. E soprattutto convincenti e quindi condivisibili. Scrive per esempio la Ledda: "La mia poesia è silenziosa e austera, si apre al sole e vede la speranza". È una definizione nella quale un breve accenno sa farsi sintesi illuminante di alcuni dei più importanti e ricorrenti temi che fanno vibrare la sensibilità della poetessa sollecitando l'ispirazione. O ancora questa definizione, ennesima dimostrazione del sapersi interrogare e rispondere con eccezionale lucidità e sentimenti profondi: "La poesia è terapeutica nella sofferenza fila, districa e allaccia i fili delle lacrime, gelate da emozioni trattenute". Come anche quest'altra toccante definizione: "La mia poesia sono il cielo e il mare, il mio infinito che segna albe e tramonti intrigato dal volo di un gabbiano e gli fa eco il cuore per amare". (dalla Prefazione di Gianni Filippini)