In questa raccolta di poesie abbiamo un certo distacco nei confronti del mondo reale, inteso nell'accezione dell'esperienza storica e quotidiana; e i versi espressi dall'autore rappresentano un mondo interiore dilacerato ed espanso, che accoglie una serie di spunti miticosacrali, al di fuori di ogni intento religioso e di ogni forma di devozione. Di conseguenza, la dimensione allusiva e l'adozione di un tono in cui ricorrono sedimenti preziosi, intarsi linguistici e spirali barocche dell'espressione, propongono un orizzonte di immagini fluttuanti e vaganti, e lasciano emergere un io poetico il quale a tratti sembra pervaso da un flusso di evocazioni che incombono e lo rapiscono; ma la sembianza vertiginosa di queste poesie, che sembra alludere a una mancanza di fondamento, racchiude comunque l'istanza di un equilibrio, dovuto al monito di una coscienza che incontra il proprio confine.