Sono circa ventimila gli haiku di Issa conservati fino ai nostri giorni. Non deve meravigliare questo numero. Infatti questa breve poesia giapponese era molto diffusa nel tardo periodo di Edo, e altri poeti ne scrissero una quantità ancora maggiore. Issa, come appartenente al Buddismo della Terra Pura, si ispirò alla dottrina di Honen e di Shinran, che mette l'accento sulla fiducia nella misericordia infinita del Budda Amida e nell'abbandono nelle sue mani. Più che nello sforzo personale per ottenere la salvezza, ci si affida all'aiuto divino. Non è solo l'uomo che soffre, ma tutte le creature soffrono, anche il Budda. Issa intraprese lunghi viaggi per approfondire la sua arte. Ma è nella vita di ogni giorno che trovò la fonte delle sue ispirazioni. Issa dialoga non solo con gli uomini e con il Budda, ma anche con gli animali, con gli uccelli, gli insetti e i fiori. Gli haiku di Issa sono pieni di umorismo, anche quando esprimono sofferenza. Egli ride di se stesso e delle creature che incontra. Il suo rispetto e amore per la vita in tutte le sue forme fanno di Issa un poeta di grande attualità. I suoi haiku, oltre a trasmettere gioia, ci spingono ad amare la vita e gli esseri tutti.