«Sin dal titolo, il quarto libro di Roberta Ioli denuncia la volontà, o forse meglio la necessità, di affidarsi ai minimi segnali di speranza e di solidarietà che sopravvivono nonostante tutto: quei fuochi alleati che saranno casa, affetti, coscienza della vita e sua traccia luminosa e caparbia. Cose piccole, cose precarie, che tuttavia resistono nella minaccia del buio e dell'insensatezza che ci circonda: dall'"ombra / di guerre disumane", all'altra oscurità umana, in cui si dissolve ogni breve avventura esistenziale, se "Dura un istante il nostro palpito di luce"» (dall'introduzione di Fabio Pusterla)