«In un dettato limpido, in cui si segnalano immagini preziose come "il peristilio delle ore" o l'uso del verbo "disfiorare", prezioso e letterario, anche l'amore assurge a rimedio al consumarsi del vivere. Intensa la tensione verso Dafne e soprattutto belli i versi alla figlia Francesca, in cui colpisce il passaggio parenetico: "non affidare le tue lacrime / al mio rimpianto / già tramutammo insieme / le nostre anime / in vele". Vibra in emozione distillata la complicità nel viaggio volo legata alla medesima dedizione alla poesia, incessante ricerca "di un approdo / dove vivere / non sia più sogno".» (Gianni Antonio Palumbo)