Lungi dalla pura raccolta di istantanee, Più scuro di mezzanotte si dipana con una sua continuità narrativa e, pagina dopo pagina, si fa albo in cui ogni brano nasce dal precedente e sfocia nel seguente, in un gioco di travasi di significanti e significati che emulano la vita e le sue oscillazioni umorali. Come cento movimenti di una sinfonia in versi, i brani della silloge articolano altrettante declinazioni del grecale della solitudine, fiorendone e andando a infiorare, nel modo che è loro proprio, quella stessa solitudine. Pure le pagine in cui si addensa la forza dell'eros sono proiettate in una tensione drammatica che accentra tutti i versi, dai più lievi ai più deflagranti. Via di fuga che conduce a un premeditato e terapeutico ritrovamento di sé, l'opera è espressione e racconto di un'esistenza che si riscopre tale proprio sulla pagina, nella quale vibra e si svela nel suo innato mistero.