Con Heinrich Heine, il più grande autore di Lieder tedeschi accanto a Goethe, il credo estetico del romanticismo entra in crisi: il Lied si estenua e dissolve in una raffinata musicalità. Heine vive una frattura, il divario tra romanticismo e realismo e prima di vanificare con l'ironia il mondo romantico, lo rievoca, lo assapora ancora una volta mentre svanisce. Un elemento fortemente moderno, la tecnica, dà un colpo mortale alla natura romanticamente animata, per cui si rivela anacronistico rintracciare il «fiore azzurro» dei romantici, mentre una locomotiva attraversa il paesaggio illuminato di notte dalla luce a gas e non più dalla luna. Arrivato a Parigi, per Heine si impone un confronto tra la Francia, uscita dalla rivoluzione, e la Germania ancora irretita in un immobilismo illiberale senza libertà di stampa e di idee. Si assume, quindi, il compito di far conoscere la Francia ai tedeschi e la Germania ai francesi. In sottile polemica con Madame de Staël e il suo De l'Allemagne, stende i fondamentali scritti sul romanticismo tedesco e la storia della religione e della filosofia in Germania.