Un incontro, un incrociarsi di storie che svanisce nel divenire del mondo. Ma la traccia di un tempo condiviso è un segno che non si può più cancellare dalla parte più intima e più vitale di sé. E tutto ciò che intorno continua a esistere, quella stessa traccia la richiama e la amplifica. Serve appena un attimo perché particolari comuni strappino dal quotidiano e proiettino in un altrove di nostalgia impetuosa. La sofferenza ha affinato la percezione, e malfida è la memoria: si fa innescare da un dettaglio nuovo ogni volta, costruendo un labirinto di reminiscenze invisibile ma da cui non si può sfuggire. Nel ricorrere dolceamaro che tiene prigioniero l'animo, reale e immaginario non hanno valore differente. Anzi stretti assieme essi creano una dimensione di ricordo assorto e incorrotto, di segreto presente emotivo che ha compenetrato in sé il passato, di possibilità che nel proprio forzato inespresso eternizzano le migliori speranze. Tanto forte e tanto potente si fa questo sentire da diventare parte essenziale dell'individuo, e costituire in se stessa un orizzonte di vita. Oltre le tempeste che scuotono lo spirito, oltre il dolore e la rabbia, oltre la consapevolezza malinconica di un piacere perduto, si cela un nucleo delicato e vero di tenerezza, e addirittura di gratitudine per quel destino che pure al prezzo più grande che mai si potesse pensare, ha fatto conoscere - dono prezioso e affatto scontato - un sospiro di completa felicità. Poesie mature e intense, che nel raffinato equilibrio di versi composti ma accesi di verità catturano un sentimento complesso e totalizzante.