Le notizie, quelle che saturano il mondo, diffuse da strumenti moltiplicati come mai prima, prese una per una e rovesciate, anzi fatte a brandelli, in una forma poetica: per tornare ad avere l'ombra di un significato. Cosa succederebbe, infatti, se l'informazione fosse tagliata con le lame della poesia? Si verificherebbe un cortocircuito tra l'espressione e l'espressività, tra il senso e la sua progressiva assenza, tra il ritmo e il rumore di fondo, tra l'unicità della tragedia (o della commedia) e la sua illimitata riproducibilità. E dal lampo generato risorgerebbe, scettico, lo spirito dello scrivano Bartleby, per chiudere la partita: io almeno - esclamerebbe - preferirei di no!