La fascinazione dell'uomo-artista verso la classicità e il suo intrinseco erotismo porta "Elegie romane" a essere un tassello fondamentale nell'opera di Goethe. Originariamente intitolato "Erotica Romana", nelle ventiquattro poesie tradotte da Luigi Pirandello troviamo la natura primigenia che si ispira a quella di Catullo, Tibullo e Properzio; il pellegrinaggio per Roma e le sue adultere atmosfere erotiche. Un viaggio nel piacere in aperto contrasto con il rigore dell'educazione tedesca, dove l'autore incontra eros e cultura all'unisono senza mai scindere le due parti. Una città che non fa solo da sfondo ma si rende protagonista con la sua storia, trascinando l'autore al suo interno e fondendo inestricabilmente il desiderio carnale che rende Roma una creatura colma di pathos, viva e "scandalosa" amante.