Opera, distillata tra parole e immagini nel tempo, "La distanza" è l'esito di una poesia rara che dà vita alla memoria, un discorso in cui fine e inizio si uniscono. Con la struttura fascinosa e controllata che sempre contraddistingue il suo lavoro, Giuseppe Rosato ci dona un regesto esistenziale dove l'intima presenza dell'amore di una vita diviene condivisione estetica con il lettore. Qui lo sguardo è rivolto a ciò che nell'amare non può sfiorire: cosi il poeta allontana lievemente da sé il senso del vuoto ineffabile, perché se la memoria è un luogo, o forse un tempo allora davvero nella perdita non può esserci distacco, ma soltanto una distanza o un'anomalia del tempo; un sussurro del pensiero che, con la grazia della poesia, disvela le tracce di un'unica via in cui approdo e mèta si confondono.