Si tratta di essere e di continuare a stare nella parte sbagliata: di essere nel retro, come non si è stancato di ripetere Corrado Costa: il retro della poesia, il retro del discorso, e continuare a sbagliare, a essere («testoni e cocciuti») nella parte sbagliata (il retro tace, non dice niente del discorso, è il retro).