Dopo "Briciole di luce" (2011), ecco "Parole di luce", la seconda opera poetica di Giovanni Spagnolo. La luce segna ancora il tracciato del diario - un anno - scandito sulle stagioni e sul calendario liturgico. Ma ora le "briciole" (bagliori sfiorati, frazioni di onde luminose) vorrebbero farsi "parole", provare a comporsi in continuità di senso. I cicli stagionali accompagnano il percorso dell'anima in un movimento circolare, che il poeta condivide con il suo lettore in un costante ritorno, quasi una storia di fedeltà. E la raccolta è da sfogliare come un calendario dell'anima.