"Mi sembra che Bollini sveli qui la sua più segreta poetica. Per lui scrivere significa ritrovare con le parole le cose. Oppure fare delle cose delle parole, conferire al verso la concretezza di un corpo o di un oggetto. In un certo senso, per passare dalla poesia alla pittura, Bollini rende giustizia a Paul Klee quando affermava di non creare, ma di rendere visibile. A sua volta lui si adopera di dare visibilità alla parola, scoprendo in ogni immagine un significato come in ogni parola un'immagine, e mettendo in equilibrio tutte queste polarità." (Dalla prefazione di Giorgio Celli)