Questa di Gianni Mauro è poesia del ricordo, come le foto che l'accompagnano (ogni foto è come una folata di vento): poesie esse stesse, anche per quel che di artistico la Cameron ha saputo infondervi, e a Gianni Mauro va anche questo merito, l'averle, cioè, valorizzate, dando loro una dimensione che va al di là di quella reale, non solo del ricordo. Il quale è l'unico nostro possesso autentico, vero, perché solo il passato ci appartiene veramente, il futuro è incerto e deve ancora venire, il presente ci sfugge continuamente, scivolando appunto nel passato e annunciando un futuro che ancora non si vede e dunque non c'è mai.