IV parte del poema "Cantico di lode", meditazione e ricerca sul creato e sulla creazione, che nella versificazione propone al lettore un'evocazione cognitiva su legami ed eventi dell'uomo, riflette, nel 70esimo dell'entrata in vigore della Costituzione italiana, sulla democrazia morente e sull'olocausto della memoria europea, in un presente collettivo infatuato dalla monetarizzazione delle sorti e dal debito d'esistenza.